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20 settembre 2011

Bariano alla Gmg

Martedì 16 agosto, alle 4 di mattina, quasi in punta di piedi, un piccolo gruppetto di ragazzi di Bariano è partito, col resto del vicariato, alla volta di Madrid, destinazione GMG. Sapevamo che ci attendeva un viaggio lungo, molto lungo... Poco importa però, perché se la compagnia è bella, il viaggio vola! E allora via, tutti con i nostri zaini-valigie-valigette, a caricare i due pullman.
Dopo una sosta a Sanremo per celebrare messa, e tante tante tante ore di viaggio, siamo finalmente arrivati a Barcellona, dove abbiamo passato la prima notte. Ci viene dato il famoso “sacchetto” della cena: meglio non descrivere in contenuto... Roba da stomaci forti... Il giorno seguente, in serata, finalmente, ecco Madrid, dove ci siamo incontrati con il gruppo arrivato in bici. Anche per noi la GMG era iniziata!! Il nostro alloggio era in una palestra di Meco, una cittadina distante una ventina di chilometri dalla metropoli.
Il programma della giornata era abbastanza “free”: la mattina si celebrava la messa e si seguivano le catechesi dei vescovi, tra cui, memorabile, quella del nostro vescovo Francesco Beschi, che si è dilettato nel racconto delle sue ormai famose “storie”. Nel pomeriggio, a gruppetti, si visitava la città: chi si recava ai musei, chi girava il centro, chi si fermava nelle piazze, dove erano organizzati concerti, chi visitava lo stadio del Real Madrid... Di tutto. La cosa bella era che qualsiasi posto che si decideva di visitare era stracolmo di giovani, e in ogni angolo della città c'era festa! Giovani ovunque, giovani felici, giovani che intonavano cori, tutto per creare il clima di festa che non può mancare in una GMG. Qual'era il coro più frequente? Ovviamente “italiano batti le mani”, che faceva “esplodere” le stazioni del metrò! Gli italiani erano il gruppo più numeroso!! Nella piazza centrale, Plaza de Cibeles, si cominciava a capire la portata dell'evento: una marea di gente, difficile da quantificare! Si capiva già lì che gli organizzatori, che inizialmente parlavano di 500mila persone, avevano completamente sbagliato i calcoli...
Il clou della GMG è stato il weekend, quando tutti i giovani sono confluiti all'aeroporto militare di Cuatro Vientos, per incontrare il Papa e fare con lui una veglia di preghiera. Qui si capiva veramente l'enormità dell'evento. Gente ovunque, i settori dell'aeroporto strapieni di ragazzi! Impressionante!! E' davvero difficile descrivere a parole l'impatto visivo che si poteva ammirare guardandosi tutt'attorno. Si cominciava a parlare di 2 milioni di persone. Tante, tantissime! Durante il pomeriggio (rovente, in cui si sono superati tranquillamente i 40 gradi), capitava di vedere qua e là dei bellissimi esempi di fede. Uno, proprio a pochi metri da noi: una ragazza commossa, quasi in lacrime, che si stava confessando; o ancora, in altre parti dell'aeroporto, dei gruppi numerosi che decidevano di “sacrificare” parte di quel pomeriggio per andare nelle cappelle per fare qualche minuto di preghiera.
In serata, finalmente, ecco l'arrivo del Papa, accolto da un boato festante! Tutti eravamo lì per lui, tutti lo attendevamo con ansia! La veglia è iniziata con dei nuvoloni minacciosi che si avvicinavano rapidamente, e infatti, di lì a poco, si è scatenata una bufera di rara forza... Nessuno si è mosso. L'acqua battente, il vento freddo, la paura di passare la notte con quel tempaccio... Nulla ha fermato quella massa di gente, che anzi, rispondeva e rilanciava urlando “Esta es la juventud del Papa!”.
Il Papa stesso, impressionato, non ha voluto ascoltare i ripetuti appelli dei suoi segretari , che preoccupati per la sua salute, gli consigliavano di ritirarsi, di andar via da lì per non stare sotto la pioggia battente (il palco infatti non era coperto). “Restano loro, resto anche io!”. Questa la risposta di Benedetto XVI.
Il tempo poi, fortunatamente, è migliorato e ci ha permesso di passare indenni la notte.
Il giorno successivo, dopo un risveglio difficoltoso e code chilometriche per i bagni, abbiamo celebrato la messa col Santo Padre. La papamobile ci è passata proprio a due metri di distanza!!
Dopo l'ultima notte passata a Meco, abbiamo fatto ritorno a casa, passando per Lloret de Mar (ci voleva!!).
Cosa resta di questa esperienza: sicuramente le immagini, rimaste stampate nella memoria, la gioia traboccante e contagiosa di tutti i giovani, l'emozione di vedere il Papa. Tanto, tutto rimarrà come un bel ricordo. Perfino i sacchetti della cena! Resta poi la consapevolezza dell'importanza delle esperienze vicariali, capaci di allargare i nostri orizzonti, di vedere e condividere modi diversi di vivere l'oratorio e la fede. Dopo queste esperienze si capisce che non si può pensare di poter fare tutto da soli, di rimanere chiusi nella propria piccola realtà. C'è sempre bisogno di condivisione, c'è sempre bisogno di idee nuove e diverse.
M. M.

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